Progetti per i migranti

 

Migrare vuol dire contemporaneamente non appartenere più al contesto di origine e non appartenere ancora al contesto di accoglienza. Questa frattura dolorosa rischia di creare disagio, destrutturazione psichica e fallimenti scolastici e lavorativi. Inoltre, in adolescenza si riattiva la scissione su cui si era già strutturato il bambino, ovvero il difficile equilibrio tra filiazione (intesa come trasmissione genitoriale di norme, valori, modalità di accudimento ed espressione dell’affettività, di modelli religiosi) e affiliazione (appartenenza al gruppo dei pari e all’universo scolastico, sociale e culturale del paese in cui il bambino sta crescendo). Per questo l’area migranti della Cooperativa Sociale Rifornimento in Volo si offre come luogo di accoglienza, rifornimento, orientamento e ascolto per le famiglie straniere e per i loro figli, bambini e adolescenti.

A chi ci rivolgiamo

All’interno della generica definizione di migranti, includiamo tutti gli uomini e le donne residenti nel territorio di Roma e provincia, partiti da soli, i minori non accompagnati (MSNA), le famiglie, i bambini e gli adolescenti ricongiunti al nucleo familiare, i rifugiati e i richiedenti asilo, le vittime di tortura, le vittime della tratta di esseri umani. Tra i beneficiari indiretti delle nostre attività troviamo gli insegnanti, gli operatori delle Case Famiglie, gli operatori dei Centri di Accoglienza, i pediatri, gli Assistenti Sociali dei Municipi e delle Asl, psicologi e Neuropsichiatri del territorio.

Servizi offerti

Etnopsicoterapia

Nel lavoro con le famiglie prevediamo spazi individuali e congiunti di ascolto psicologico. Dopo una valutazione della richiesta (spesso attraverso riunioni con gli invianti) possiamo decidere di vedere l’adolescente da solo e i suoi genitori in setting parallelo, e/o fornire uno spazio di consultazione familiare in cui l’intero nucleo si trovi insieme a cercare, con il nostro supporto, passerelle per orientarsi nel complesso passaggio dalla cultura del paese d’origine e quella del paese d’accoglienza. Sostegno etnopsicoterapeutico qualificato in favore di persone che vivono il trauma migratorio, dai migranti economici, ai rifugiati, alle vittime di torture, alle vittime della tratta di esseri umani. Fornire la mediazione culturale per l’orientamento e la comprensione dell’organizzazione sociale e culturale delle istituzioni del paese ospite e per affrontare delicate situazioni in cui l’espressione del disagio si trasforma in disturbo patologico.

Compagno di Viaggio

Il compagno di viaggio è una declinazione del nostro intervento di compagno adulto, espressamente pensato per le famiglie migranti. Nel caso delle famiglie migranti l’intervento del compagno di viaggio si rivela particolarmente utile e prezioso. L’operatore entra nella famiglia e viene spesso considerato come una risorsa per l’intero nucleo, un tramite tra il mondo familiare e quello delle istituzioni che può essere non più e non solo percepito come sconosciuto e minaccioso. Inoltre spesso l’intervento sull’adolescente ha ripercussioni positive e provoca cambiamenti nell’intero nucleo familiare.

Sostegno allo studio e laboratori

Anche tutti i nostri laboratori di sostegno allo studio si rivelano particolarmente utili per gli adolescenti di seconda generazione. Nel caso dell’adolescente figlio di genitori stranieri, affinché egli possa definire il proprio progetto migratorio distinto da quello dell’ideale genitoriale, occorre che lo possa mettere profondamente in crisi, che se ne possa discostare e attaccarlo. Non avendo altre possibilità, l’adolescente G2 spesso lo fa dimostrandosi inadeguato e incapace, soprattutto sul piano scolastico. Le richieste di aiuto per adolescenti migranti che arrivano dai servizi sociali spesso nascono dalla percezione che vi sia qualcosa che non funziona dal punto di vista dell’integrazione – soprattutto scolastica – e che vi sia una debolezza del nucleo familiare a far fronte a tale obiettivo per inadeguatezza di strumenti culturali. La dimensione della competenza scolastica è un paradigma che misura, dal punto di vista adulto, se un adolescente – migrante soprattutto – e la sua famiglia, stanno riuscendo nel loro difficile e faticoso processo di integrazione.

Alcuni nostri progetti 

 

Arcipelago metropolitano: Mappe, Bussole e Approdi per Educare e far Crescere

Ad Aprile 2021 ha preso inizio”Arcipelago Metropolitano”, progetto in ATI con altre realtà romane (Cospexa, Asinitas e Lab Puzzle) e con la facoltà di psicologia come valutatore di impatto che punta a contrastare la povertà educativa minorile. Vari studi (Save the Children, Nuotare Contro Corrente, 2018) indicano che bambini e adolescenti cui è negata l’opportunità di apprendere, sperimentare e conoscere rischiano di diventare gli esclusi di domani, specie se non italiani e se crescono in territori svantaggiati (OpenPolis, Il rischio disagio tra i bambini stranieri, 2018; SRM, La povertà minorile ed educativa, 2018). Il progetto interverrà nel quadrante Est di Roma (Municipi IV, V e VI) dove disoccupazione, povertà, abbandono scolastico hanno i tassi più alti della Capitale (UO Statistica Roma, Indicatori di fabbisogno, 2016) e si rivolge a bambini, adolescenti e famiglie migranti che vivono in condizioni di marginalità e povertà estreme, spesso senza accesso a servizi essenziali quali sanità e istruzione come nei 19 insediamenti e occupazioni presenti in tale quadrante. Il 25% delle persone che vive negli insediamenti è un minore (Medici senza Frontiere, Fuori Campo, 2016) che, senza un intervento multidimensionale, è probabile sia destinato a povertà educativa, emarginazione, devianza sociale. Il progetto sarà costituito da sei isole: isola della salute e del diritto, isola della genitorialità positiva, isola dell’educazione, isola del benessere mentale, isola della creatività, isola dello sport. Le attività previste saranno: Gruppo mamme, massaggio infantile e psicomotricità prima infanzia, laboratori ludico-didattici per bambini e preadolescenti, formazione in mediatori museali, sostegno psicologico alle famiglie migranti, affiancamento individuale agli adolescenti, compagno di viaggio, teatro, calcetto, aikido. L’unità mobile avrà l’obiettivo di incontrare i beneficiari e fornire loro orientamento, un primo intervento e l’invio alle “isole” per educare e far crescere. L’ampia fascia d’età abbracciata 0-18 anni, il coinvolgimento delle famiglie, l’ottica biopsicosociale, l’eterogeneità delle attività richiedono un’équipe multidisciplinare formata da mediatori culturali, educatori, psicologi, psicoterapeuti, arteterapeuti, etnopsicoterapeuti, assistenti sociali, animatori, operatori di ludoteca, avvocati, infermieri, maestri d’arte, allenatori sportivi e una cabina di coordinamento, e la graduale costruzione di un’équipe inter-istituzionale tra operatori di progetto e quelli dei servizi pubblici e privati attivi sul territorio.

Percorsi di alfabetizzazione e di apprendimento della lingua italiana finalizzati al conseguimento della conoscenza della lingua non inferiore al livello A2 (Quadro comune europeo di riferimento per la conoscenza delle lingue)

Si svolgono le Scuole del territorio con significativa percentuale di alunni stranieri e di situazioni in cui emerge una disfunzionalità legata alle dimensioni culturali, nelle quali può essere attivato attivato uno sportello etnopsicologico itinerante nelle ore mattutine.

Attraverso questa azione si potrà intervenire nei casi di dispersione scolastica e di fallimenti integrativi.

Creazione di spazi di confronto e discussione in cui si parlerà del minore di età  nato da genitori stranieri e si darà la possibilità ai professori e ai Dirigenti Scolastici di acquisire competenze su queste tematiche, nonché di poter discutere situazioni specifiche complesse, al fine di aiutare l’intero corpo docente nella gestione di tali situazioni.

Responsabile

Dr.ssa Gaia Petraglia

                                                                                               BIBLIOGRAFIA

Beneduce, R. (2007).  Etnopsichiatria. Roma: Carocci editore.

D’ambrosio, D., Bollini D. (2021). L’anticolonialismo come processo identitario. AeP Adolescenza e Psicoanalisi, XVI, 2.

Devereux, G. (1967). La rinuncia all’identità. Una difesa contro l’annientamento. Milano – Udine: Mimesis Edizioni, 2015. 

Petraglia, G. (2011). Dall’altra parte del mare. Essere genitori e figli in terra straniera. AeP. Adolescenza e Psicoanalisi, VI, 1, 2011.

Coppo, P. (2003). Tra psiche e culture. Elementi di etnopsichiatria. Bollati Boringhieri: Torino.

Moro, M.R., Baubet, T. (2009). Psicologia transculturale. Roma: Koiné. 

Nathan, T. (1993). Principi di etnopiscoanalisi. Raffaello Cortina: Milano.

Sayad (1999). La doppia assenza, Raffaello Cortina: Milano.

Sironi, F. (2007) Violenze collettive. Saggio di psicologia geopolitica clinica. Feltrinelli Editore.

 Vernant, J.P. (2013). Edipo senza complesso. Milano-Udine: Mimesis edizioni.