Arcipelago metropolitano: Mappe, Bussole e Approdi per Educare e far Crescere
Ad Aprile 2021 ha preso inizio”Arcipelago Metropolitano”, progetto in ATI con altre realtà romane (Cospexa, Asinitas e Lab Puzzle) e con la facoltà di psicologia come valutatore di impatto che punta a contrastare la povertà educativa minorile. Vari studi (Save the Children, Nuotare Contro Corrente, 2018) indicano che bambini e adolescenti cui è negata l’opportunità di apprendere, sperimentare e conoscere rischiano di diventare gli esclusi di domani, specie se non italiani e se crescono in territori svantaggiati (OpenPolis, Il rischio disagio tra i bambini stranieri, 2018; SRM, La povertà minorile ed educativa, 2018). Il progetto interverrà nel quadrante Est di Roma (Municipi IV, V e VI) dove disoccupazione, povertà, abbandono scolastico hanno i tassi più alti della Capitale (UO Statistica Roma, Indicatori di fabbisogno, 2016) e si rivolge a bambini, adolescenti e famiglie migranti che vivono in condizioni di marginalità e povertà estreme, spesso senza accesso a servizi essenziali quali sanità e istruzione come nei 19 insediamenti e occupazioni presenti in tale quadrante. Il 25% delle persone che vive negli insediamenti è un minore (Medici senza Frontiere, Fuori Campo, 2016) che, senza un intervento multidimensionale, è probabile sia destinato a povertà educativa, emarginazione, devianza sociale. Il progetto sarà costituito da sei isole: isola della salute e del diritto, isola della genitorialità positiva, isola dell’educazione, isola del benessere mentale, isola della creatività, isola dello sport. Le attività previste saranno: Gruppo mamme, massaggio infantile e psicomotricità prima infanzia, laboratori ludico-didattici per bambini e preadolescenti, formazione in mediatori museali, sostegno psicologico alle famiglie migranti, affiancamento individuale agli adolescenti, compagno di viaggio, teatro, calcetto, aikido. L’unità mobile avrà l’obiettivo di incontrare i beneficiari e fornire loro orientamento, un primo intervento e l’invio alle “isole” per educare e far crescere. L’ampia fascia d’età abbracciata 0-18 anni, il coinvolgimento delle famiglie, l’ottica biopsicosociale, l’eterogeneità delle attività richiedono un’équipe multidisciplinare formata da mediatori culturali, educatori, psicologi, psicoterapeuti, arteterapeuti, etnopsicoterapeuti, assistenti sociali, animatori, operatori di ludoteca, avvocati, infermieri, maestri d’arte, allenatori sportivi e una cabina di coordinamento, e la graduale costruzione di un’équipe inter-istituzionale tra operatori di progetto e quelli dei servizi pubblici e privati attivi sul territorio.