Minori e Giustizia

è un SERVIZIO INTEGRATO DI VALUTAZIONE E TRATTAMENTO, svolto in accordo con i Servizi Territoriali al fine di rispondere alla domanda di indagine psico-socio-ambientale sia ambito civile che penale, richiesta dalle AA.GG.

L’obiettivo è di IMPLEMENTARE L’AZIONE DEI SERVIZI PUBBLICI e ATTIVARE UN SISTEMA DI PROTEZIONE DEI MINORI E DELLE LORO FAMIGLIE rilevando gli indicatori di rischio.

Coerentemente ai diversi mandati istituzionali (sociale e sanitario), il nostro lavoro di privato-sociale, ponendosi per definizione come servizio cerniera tra il pubblico e il privato, non si sostituisce a quello delle istituzioni invianti, direttamente investite dal Giudice per la tutela del minore, ma ne integra i compiti e le funzioni istituzionali per una presa in carico inter-professionale e interistituzionale, al fine di rilevare tempestivamente indicatori di rischio psicopatologico individuale e familiare e attivare, laddove possibile, immediati interventi di cura.

Le finalità generali riguardano il lavoro di prevenzione primaria di condizioni psicologiche e sociali a rischio, di prevenzione secondaria di possibili gravi evoluzioni psicopatologiche dei minori e del loro nucleo familiare e di prevenzione terziaria, monitorando gli esiti complessi di dinamiche intra-familiari estremamente conflittuali e di situazioni familiari multiproblematiche, per limitare l’insorgere di ulteriori fattori di rischio e/o danni.

Finalità generali ed obiettivi

Obiettivo della consulenza è descrivere la condizione psicologica e relazionale che connota gli individui che compongono la famiglia, la coppia e il sistema nel suo complesso, evidenziando punti di debolezza, punti di forza, aree di criticità e risorse utili per attuare cambiamenti evolutivi di segno positivo. Particolare attenzione viene posta agli aspetti “prognostici” della situazione famigliare (le risorse disponibili, le eventuali potenzialità al cambiamento dell’intero nucleo familiare, etc.) al fine di programmare e prevedere degli interventi opportuni.
La consulenza mira idealmente a una restituzione o al rinforzo della responsabilità genitoriale in cui le parti – anche con l’aiuto dei servizi – possano ricomporre la comunicazione tra loro, con e sui figli, al fine di rispondere alle loro esigenze affettive e relazionale. Particolare attenzione viene posta a non confondere/sovrapporre la valutazione del profilo di personalità e quella inerente alla genitorialità.
Riteniamo, inoltre, che sebbene la valutazione non risponda ad uno scopo terapeutico, può tuttavia costituire un’opportunità di maggiore consapevolezza del proprio funzionamento e capacità genitoriale, nella misura in cui favorisce una migliore rappresentazione delle esigenze e dei problemi presenti anche nell’altro genitore.

Metodologia

Nello svolgimento del nostro lavoro facciamo riferimento a:

  • MODELLO PSICODINAMICO DELLO SVILUPPO E DELLE RELAZIONI FAMILIARI per la lettura della qualità del funzionamento intrapsichico (organizzazione di personalità e difese prevalenti) e delle relazioni intersoggettive (attaccamento e dinamiche affettive, relazionali e intergenerazionali). In particolare viene approfondito il funzionamento psicologico e relazionale del genitore e del nucleo familiare, valutando capacità riflessive, presenza di patologie psichiatriche, livello di integrazione familiare. Viene approfondito anche il funzionamento psicologico e relazionale del figlio/figli, tenendo conto della qualità del suo funzionamento psicologico, qualità del pattern di attaccamento, orientamento e desiderio in relazione alla propria collocazione. 
  • MODELLO MULTIFOCALE della presa in carico  per rispondere alla multidimensionalità dei bisogni delle famiglie che vengono intercettate dalle AA.GG. e dalle Istituzioni Sociali e Sanitarie.
  • MEDIAZIONE INTERISTITUZIONALE che pone al centro il dialogo integrato tra voci diverse, quale strumento di diagnosi e mediazione dei conflitti.
  • GRUPPALITA’ PSICHICA  che individua nella mente gruppale il luogo di elaborazione condivisa delle diverse soggettività familiari in gioco. 
  • La valutazione si svolge attraverso colloqui clinici (individuali, di coppia, familiari, di rete) e si completa con l’utilizzo di alcuni strumenti psicodiagnostici.

Dispositivi Attivati

Nell’ambito delle indagini psico-sociali in affiancamento alle istituzioni invianti svolgiamo le seguenti attività:

  • Visite domiciliari condotte da un nostro operatore, psicologo e assistente sociale, insieme ad un operatore di professionalità complementare del servizio inviante, allo scopo di osservare le l’ambiente fisico e relazionale in una condizione “naturale”.
  • Colloqui individuali (minori e adulti), di coppia (coniugale e genitoriale) e familiari (intersistemica e intergenerazionale) in risposta al quesito della valutazione delle capacità genitoriali. In merito a questo tipo di valutazione ci riferimento alle diverse linee-guida presenti, tra cui linee guida CISMAI , comprensive degli aspetti psicologici, sociali, legali, economici e sanitari sia dei minori che della famiglia. Testualmente “[…] Le aree individuate possono essere affrontate tramite differenti percorsi e non sono da considerarsi rigidamente consequenziali e separate tra loro. Il lavoro di valutazione è complementare alla psico-diagnosi sul minore”; pertanto la valutazione dei genitori può integrarsi parallelamente alla valutazione del minore. Generalmente i colloqui con i genitori sono svolti sia in forma singola che in coppia, tenendo conto del livello di conflittualità presente. Si prevedono colloqui anche con chi esercita la tutela dei minori, e con eventuali altri adulti significativi di riferimento. Sono inoltre previsti colloqui con i minori (secondo protocolli specifici in funzione dell’età e del livello di funzionamento) e colloqui familiari.
  • Osservazione relazione genitori-figli è utile per valutare la qualità dell’attaccamento e della disponibilità affettiva e cognitiva genitoriale. L’osservazione diretta delle interazioni comunicative tra il figlio e ciascuno dei due genitori consente di valutare il livello di confidenza reciproca, i segnali di ansietà, i patterns di disciplina, i contributi portati all’autostima del bambino. L’esperienza di interagire insieme, disegnando, viene esperita generalmente come una situazione libera dove i membri della famiglia “abbassano la guardia”, rendendo le dinamiche familiari abbastanza evidenti. Oppure si può mettere in scena
    una situazione di “problem solving” interattivo – conversazionale per esempio costruendo un progetto comune (ad esempio una scultura di cartone) da interpretare in chiave interattiva e simbolica.
  • Partecipazione alle udienze in TRIBUNALE se richiesto dal giudice
  • Colloqui di rete con i Servizi Invianti e con la Scuola (laddove richiesto).
  • Relazione finale descrittiva di tutte le aree esplorate e rappresentativa delle osservazioni valutative e prognostiche circa le possibilità di sviluppo individuali e familiari. La relazione presenta anche eventuali proposte di intervento che possano rispondere ai bisogni specifici del minore e della famiglia in accordo con l’équipe inviante. Tale possibilità richiede preliminarmente la costruzione di un’alleanza di lavoro con gli utenti in modo che possano utilizzare al
    meglio l’aiuto loro proposto.

Tempi di svolgimento

I tempi variano a seconda della richiesta delle istituzioni pubbliche e degli obiettivi dell’indagine ed in media per una valutazione complessiva si prevedono:
–  Visite domiciliari
– Colloqui con la rete degli invianti 
– Colloqui individuali con i genitori
– Colloqui di coppia genitoriale 
– Colloqui con i minori
– Incontri con la scuola 
– Udienze in Tribunale se richieste
– Stesura della relazione finale.

Figure professionali

la cooperativa Rifornimento in volo si avvale di Psicoterapeuti con esperienza nel lavoro di indagine psico-socio-ambientale di AA.GG. e formati nella psicologia psicoanalitica dello sviluppo individuale e familiare, e di Assistenti Sociali con esperienza nel lavoro interprofessionale, interistituzionale all’interno della Giustizia Minorile.
Tutte le attività sono coordinate e supervisionate da professionisti esperti nella gestione di servizi clinici della cooperativa,  anche in forma integrata con altri dispositivi clinici (laboratori psico-educativi individuali e di gruppo, psicoterapia di gruppo, interventi scolastici etc…) e con altre istituzioni. 

alcuni progetti attivi

Il progetto Ritorno al futuro è orientato ad attivare una serie di azioni di sostegno sociale includendo attività di supporto al sistema della popolazione carceraria nella casa circondariale di Rebibbia, che aiuti a fare emergere e rafforzare il legame interrotto con l’esterno, sia da un punto di vista di personale identità per il futuro reinserimento nella società, sia per il rapporto più profondo con i propri figli. Sono stati attivati incontri di gruppo a sostegno della genitorialità per creare un ponte tra genitore detenuto e figlio in modo tale da rendere l’esperienza della
detenzione più sostenibile e cercando di aiutare i detenuti a condividere e confrontarsi rispetto alla loro esperienze ed emozioni ma soprattutto promuovere la genitorialità e cercare di ridurre il danno che la detenzione può provocare nei figli. Nel progetto sono coinvolte oltre Rifornimento in Volo (capofila) due partnership: Obiettivo Uomo e Fiore nel Deserto che si sono occupate del sostegno individuale e all’orientamento al lavoro per i detenuti in uscita.

 

per maggiori informazioni: www.ottopermillevaldese.org

Il progetto di mediazione sociale all’interno del carcere minorile è finalizzato a promuovere il dialogo fra i giovani detenuti ed i loro familiari, i pari, il personale dell’Istituto, i servizi sociali e territoriali e con l’AGM. La mediazione sociale è trasversale a tutte le attività previste nell’IPM ed è volta a creare un percorso di gestione costruttiva di conflitti e microconflitti legati, spesso, a differenze culturali, generazionali, sociali.

Nello specifico, il progetto mira a creare percorsi d’inclusione sociale soprattutto per i minori stranieri non accompagnati (MSNA) e per i migranti di seconda generazione, i quali presentano specifiche problematiche di marginalità e fragilità, ed oltre ad aver compiuto un reato, spesso hanno particolari condizioni giuridiche di irregolarità (permesso di soggiorno, residenza…) che gli impediscono una reale progettazione del proprio futuro. Per tale motivo, la peculiarità del progetto è quella di includere anche la mediazione legale, con una nostra operatrice che fornisce la sua consulenza in materia di regolarizzazione ai ragazzi, ai familiari e agli operatori interni ed esterni all’Istituto. La nostra équipe è a disposizione di tutto il personale per mettere in luce quanto le specificità della condizione migrante ed etnocliniche influiscano sui comportamenti e sugli stati emotivi dei minori, in modo da implementare le pratiche educative e riabilitative. Prendendo in esame gli aspetti culturali e sociali di appartenenza di ogni detenuto, la mediazione sociale ha anche uno scopo preventivo per il benessere psicologico, poiché agendo su determinate tipologie di conflitto, incomprensioni, differenze, si evitano gravi forme di disagio psichico, di intolleranza e di violenza. La possibilità di costruire un progetto condiviso sul proprio futuro amplifica il significato del percorso giudiziario e delle opportunità rieducative e di reinserimento.

A partire da una lunga esperienza di lavoro nel territorio del Municipio Roma IV con minori e nuclei familiari segnalati dalle AA.GG. (Autorità Giudiziarie), il progetto “TESEO E ARIANNA – Sostegno alle relazioni familiari – seconda edizione” intende sostenere e implementare il sistema di aiuto del Servizio Sociale del Municipio Roma IV e del Servizio Socio-sanitario ASL RM2 (Distretto IV) e di tutti quei Servizi, pubblici e privati del territorio che a vario titolo si occupano di minori e adulti di riferimento.

Gli psicologi e le assistenti sociali di Rifornimento in Volo, con lunga esperienza nel lavoro con gli adolescenti e nelle valutazioni di autorità giudiziaria, lavorano in affiancamento agli operatori del Municipio e dei servizi pubblici nelle valutazioni dei nuclei segnalati dalle AA.GG.

Le attività del Centro

Bibliografia

Carbone, P., Cordiale, S., Curto, C. (2017). Tra gruppalità e soggettivizzazione. Un laboratorio con gli operatori della Giustizia Minorile. In Adolescenza e Psicoanalisi, Giustizia, XII, 1, Magi: Roma.

Curto, C., Dalba, A. (2006). Un’esperienza di integrazione: l’ampliamento del progetto G.I.L. . In Rifornimento in volo  (a cura di) G. Montinari. F. Angeli: Roma.

Curto, C., Dalba, A. (2012). L’alleanza tra operatori. Il gruppo interistituzionale come funzione intermedia. In Compagno Adulto. Nuove forme dell’alleanza terapeutica con gli adolescenti (a cura di) S. Cordiale, G. Moninari. F. Angeli: Roma

Curto C., Codazzi A. Dalba A.M., Natali M.F., Montinari G. (2016). Vivere le istituzioni. Gruppo di lavoro e adolescenza. in Adolescenza e Psicoanalisi, XI, 1, Magi: Roma

Curto C., Dalba A.M., Henrich A.N. (2020). Gruppalità e mente adolescente nel lavoro di rete. I ragazzi del cavalcavia. Argo, rivista online. Download gratuito

Kaës, R. (1996). L’apparato pluripsichico. Costruzioni del gruppo. Roma: Armando Editore.

Novelletto, A. (2009). Integrare e mediare . In L’Adolescente. Una prospettiva psicoanalitica. Astrolabio Ubaldini.

Patti M., Granato C. (2023). Ritorno al futuro: padri interrotti da una genitorialità reclusa. Adomagazine X. Rivista online.

Responsabile

Dr.ssa Anna Maria Dalba