A più di vent’anni dalla nostra fondazione e dal nostro primo Convegno – “Parlare con gli adolescenti” – sentivamo il bisogno di creare una nuova occasione di confronto e di scambio, che a partire dalle storiche esperienze sostenute dai fondatori dei modelli di intervento psicoanalitico dell’adolescenza, come Arnaldo Novelletto, Raimond Cahn e Pietropolli Charmet, rimettesse in campo il dialogo con i colleghi e con i Servizi che, come noi e insieme a noi, sono impegnati nel lavoro clinico con gli adolescenti ed i loro contesti di vita.
Il legame con essi è fatto di condivisione e passione per questo lavoro e siamo tutti consapevoli della complessità che l’incontro con l’adolescente e le sue molteplici appartenenze affettive, relazionali e gruppali presenta. Da questo bisogno è nata l’idea di organizzare un nuovo Convegno che potesse fare il punto sul nostro lavoro e su quanto abbiamo costruito in questi anni. Non si trattava tanto di fare un bilancio quanto di condividere lo stato dell’arte e l’avanzamento delle esperienze come la nostra; siamo convinti infatti che solo sperimentando e dialogando con la comunità scientifica e i Servizi che lavorano con noi possiamo continuare a innovare, a intercettare i bisogni emergenti dei nostri pazienti, dei “nostri pazienti, dei loro gruppi affettivi, compresi i “gruppi” istituzionali che se ne occupano. L’adolescenza, specchio del disagio sociale e dei cambiamenti culturali e psichici in atto, ci sollecita ad interrogarci continuamente sul nostro operare, ingaggiandoci in nuove sfide cliniche e imponendoci una ricerca costante di esperienze e modelli di lavoro sempre nuovi.
Il nostro gruppo è da sempre impegnato a promuovere interventi integrati e a favorire la collaborazione tra Servizi, attraverso un dialogo intra e interistituzionale nel quale la mente gruppale rappresenta il primo contenitore dell’inquietudine e dell’incertezza dell’adolescente sofferente.
L’incontro tra soggetti diversi e differenti istituzioni favorisce la creazione di un’area di pensiero plurale, potenziando una capacità di ascolto che apre a nuovi approcci clinici e prospettive teoriche.
I ricchi contributi presenti in questa raccolta racconteranno il nostro lavoro di questi anni e le diverse forme di interventi clinici che sono nate, si sono consolidate e creativamente trasformate nel tempo all’interno del nostro gruppo. La necessità di rispondere in modo più specifico e adeguato alle nuove forme di sofferenza psichica degli adolescenti ci ha infatti portato nel tempo a ricercare e a mettere in campo, a partire dal nostro modello psicoanalitico, dispositivi clinici diversi che, integrandosi con gli interventi terapeutici più “tradizionali”, fossero in grado di raggiungere l’adolescente dove si trova (nella scuola, ritirato in casa, nei suoi luoghi di vita).
Dal racconto di tali esperienze emerge in modo chiaro e trasversale l’importanza del dialogo e la capacità di “stare”, in senso winnicottiano, “tra” gruppi di operatori, adolescenti in difficoltà e le loro famiglie.
La psicoanalisi dell’adolescenza sia in Italia che in Europa si è sviluppata proprio a partire da quei contesti istituzionali che si sono impegnati a rappresentare per gli adolescenti e per gli operatori un “luogo transizionale” capace di favorire lo scambio e il collegamento tra realtà interna e realtà esterna0. In tale luogo l’adolescente sofferente può collocare l’esperienza di sé e, grazie all’incontro con un referente adulto autentico e affidabile, riprendere il processo di soggettivazione interrotto o bloccato.
Gli Atti del nostro Convegno vedono la luce solo ora, a distanza di quasi due anni dallo svolgersi dell’evento dal vivo. Sono stati due anni difficili, durante i quali siamo stati tutti impegnati, insieme ai nostri pazienti e ai nostri colleghi, a fronteggiare le angosce traumatiche legate alla pandemia. L’emergenza sanitaria con il suo clima di incertezza e discontinuità ci ha, se possibile, ingaggiati ancora di più nell’ascolto dell’adolescente e nella ricerca creativa di nuove forme di aiuto. Essere gruppo, scambio e condivisione rappresentano, in questa fase drammatica per ogni essere umano, una preziosa e “inesauribile fonte di rassicurazione e resilienza.
Ci auguriamo che questo scritto collettivo possa essere utile a quanti lavorano clinicamente con gli adolescenti e possa stimolare ulteriori riflessioni e condivisioni.
Abbiamo scelto la forma dell’e-book per rendere i nostri contributi più facilmente accessibili. Quanto ricaveremo sarà destinato a sostenere quelle situazioni cliniche che anche socialmente risultano in una posizione più a rischio di marginalità.
Cristiano Curto, Giovanna Montinari e Maria Francesca Natali”
INDICE
1- Saluti e breve introduzione – Cristiano Curto
2- Il servizio di Accoglimento della cooperativa Rifornimento in volo: tra ascolto e spazio istituzionale – Maria Francesca Natali e Maria Chiara Pandolfo
3- Temporanei porti sicuri – Giovanna Montinari
4- Le Maison Des Adolescents – Mario Speranza e Helene Lida-Pulik
5- Luoghi transizionali. Il confine e lo sguardo – Savina Cordiale
6- Adolescenze nascoste: il compagno adulto tra discese, attese e sentieri di rinascita – Diana Burratti, Aaron Henrich, Katiuscia Zerbi
7- L’adolescente e la sua sagoma: dal soggetto al gruppo – Bianca Biagioli e Mario Manilia
8- Arcipelago metropolitano: accogliere gli invisibili – Gaia Petraglia
9- Lo spazio dell’illusione: interventi integrati tra privato sociale e servizio pubblico – Cristiano Curto
10- La voce ai Servizi Bruno Spinetoli
11- Rifornimento a scuola – Manuela Baldasso e Francesca Mammarella
12- Educare in un contesto di cura – Luca Lo Cascio
13- Per concludere: curare Sé e l’ambiente – Anna Ferruta
14- “Il piacere nel lavoro aggiunge perfezione al compito che svolgiamo” – Annunziata Bartolomei
15- Elogio della marginalità – Paola Carbone”